SIC SMAD


SIC STAGNI DI MURTAS E S'ACQUA DURCI

 BREVE DESCRIZIONE DEL SITO
Il Sito d’importanza Comunitaria (SIC) “Stagni di Murtas e S’Acqua Durci”, avente un’estensione di 745 ha, è collocato nella fascia costiera della regione geografica del Sarrabus, lungo la costa sud orientale della Sardegna e ricade in Provincia di Cagliari, nel Comune di Villaputzu. L’area del SIC abbraccia il settore costiero della foce del Rio Quirra, comprendendo la porzione di territorio che dal promontorio di Torre Murtas arriva fino a Capo San Lorenzo.

Nella parte più a nord l’area SIC include la zona umida degli stagni di Murtas, mentre verso sud il limite si restringe fin solo al cordone litorale, in corrispondenza dei modesti rilievi granitici di “Sa Iba Manna” e “Sa Perda de Su Crobu”, per poi ampliarsi nuovamente, circoscrivendo, verso la foce del Rio Flumini Durci (tratto terminale del Rio Quirra), l’area umida di Pranu Gialea, modesta piana alluvionale che termina a mare con gli stagni di retroduna di Beccarinu e Pardu Mareus.

L’area SIC Stagni di Murtas e S’Acqua durci ricade all’interno dell’Unità Idrografica Omogenea del Flumini Durci o Rio Quirra che ha un’estensione di circa 1065 kmq e interessa la parte centro - orientale della Sardegna, coincidente con la parte orientale della regione storica dell’Ogliastra; il fiume principale è il Flumini Durci.

Altro elemento di notevole importanza per l’idrografia superficiale è dato dalle aree umide, la prima nella piana alluvionale dello Stagno di Tortolì, la seconda nei pressi della foce del Flumini Durci denominato Stagno Baccarinu e totalmente racchiuso all’interno del perimetro del SIC di Murtas e S’Acqua Durci.

L’intera area è di notevole interesse paesaggistico – ambientale, dal punto di vista geomorfologico e naturalistico, con paesaggi che variano notevolmente dalle aree interne a quelle costiere e in cui sono presenti numerosi monumenti naturali tra i quali si cita la valle scistosa del Rio Pardu, affluente del Fiume Pelau.

L’area circostante il SIC è caratterizzata da vari rilievi, i più vicini e degni di nota sono: a nord M. Arrubio (106 m s.l.m.), a sud “Br. cu Croccoriga” (220 m s.l.m.), nella zona sud-orientale “Capo S. Lorenzo”.

La piana di Quirra da luogo ad un’ampia falcata sabbiosa lunga circa 8 km. Lungo tutta la costa sono ben sviluppate le dune di retrospiaggia, ricoperte da vegetazione psammofila.

La formazione del cordone litorale sembra potersi attribuire ad un’originaria “barra subacquea” (un deposito di sabbia nel fondale che prende forma al largo della foce del fiume) che, con successivi apporti sabbiosi, ha portato alla sua emersione, isolando verso l’interno gli stagni e le paludi. Nella zona a contorno dell’area S.I.C si possono trovare numerose testimonianze archeologiche di sicuro pregio e facilmente visitabili come i complessi megalitici costituiti da "Protonuraghe", "nuraghe" semplice e “villaggio nuragico”. 

All’interno del SIC si possono trovare, oltre a numerose specie di Uccelli, anche numerose specie di Anfibi, Pesci e Rettili.

Tra le specie di Uccelli nidificanti di interesse conservazionistico si possono menzionare la Berta Maggiore, il Marangone dal Ciuffo (il cui sito di riproduzione non ricade propriamente nell’area SIC, ma sullo scoglio di Quirra, isolotto situato a pochissima distanza dalla costa del SIC ), il Tarabusino, la Pernice sarda, il Falco di palude, il Pollo sultano, il Cavaliere d'Italia, il Martin pescatore.

 

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